L'impianto
La piattaforma complessa che comprende l’impianto di trattamento meccanico-biologico (TMB) dei rifiuti solidi urbani e annessa discarica controllata di servizio/soccorso per rifiuti non pericolosi, ubicata in contrada “La Chianca” nel Comune di Manduria, trova la sua origine nella pianificazione regionale predisposta dal Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti in Puglia. Il bacino di utenza servito è quello individuato come ex ATO TA/3, nonché comuni fuori provincia individuati dalla programmazione della agenzia regionale preposta (A.G.E.R.)
L’impianto integrato (piattaforma) si articola in:
Una fase di triturazione
dell’intero flusso di Rifiuti Solidi Urbani Indifferenziati in ingresso;
Una linea di selezione meccanica
in grado di separare la frazione secca combustile (FSC) dalla frazione umida dei rifiuti indifferenziati;
Un impianto di biostabilizzazione
di tutto il rifiuto triturato, finalizzato a modificare alcune caratteristiche del rifiuto in previsione del suo successivo utilizzo. Incrementare la stabilità biologica del rifiuto e ridurne la massa, al fine di conferire in discarica un materiale, quasi inerte, dalla limitata putrescibilità, riducendo così la produzione di biogas e percolato e riduzione dell’umidità e delle frazioni a basso contenuto energetico;
Una discarica
per rifiuti non pericolosi ai sensi D. Lgs. 36/2003, che ricevere i soli flussi residuali di rifiuti non recuperabili, preventivamente sottoposti a trattamenti di biostabilizzazione.
Le sezioni impiantistiche della piattaforma prevedono un trattamento preliminare dei rifiuti urbani indifferenziati con triturazione degli stessi, una fase di trattamento di biostabilizzazione ed igienizzazione mediante fermentazione biologica aerobica e successiva vagliatura finalizzata alla separazione della frazione secca (sopravaglio) dalla frazione umida (sottovaglio). La frazione secca combustibile viene sottoposta a compattazione in appositi automezzi per essere avviata alla destinazione successiva (altro impianto). La frazione umida biostabilizzata (sottovaglio) viene conferita nella discarica di servizio ubicata nel sito di Manduria.
Descrizione del ciclo tecnologico e delle unità di trattamento dei rifiuti urbani residuali
All’ingresso viene dato corso al protocollo di accettazione che consiste nella individuazione preliminare della provenienza del carico (verifica dei documenti di trasporto), seguita dalla identificazione e pesatura. Esaminata la natura e la specificità del rifiuto, viene verificata la compatibilità con l’impianto che, conclusa con esito positivo, consentirà di avviare le fasi di trattamento in piattaforma. I rifiuti in arrivo all'impianto sono scaricati all'interno di un apposito locale (collegato attraverso un sistema di aspirazione ad un biofiltro con 4 ricambi d’aria orari) e accatastati sul pavimento in apposite zone di accumulo. I rifiuti vengono normalmente lavorati durante il turno di lavoro. Pertanto a fine turno non restano rifiuti in deposito, al fine di garantire le migliori condizioni igieniche nell'impianto.
La linea di selezione è dimensionata per garantire una capacità di trattamento pari a 40 t/h, in grado di garantire il trattamento in un turno lavorativo della media giornaliera annua dei conferimenti, pari a 290 t.
La prima fase del trattamento è costituita da una triturazione blanda del rifiuto attraverso l'utilizzo di un trituratore primario che ha il compito di aprire i sacchi e lacerare i rifiuti addotti all’impianto, previa selezione (a vista) di eventuali materiali ingombranti, i quali saranno accantonati ed inviati direttamente a smaltimento.
Tutto il rifiuto triturato viene inviato attraverso un apposito nastro di caricamento traslatore nell’area di biostabilizzazione costituita da n. 8 corsie di maturazione.
La preventiva biostabilizzazione di tutto il rifiuto indifferenziato conferito e triturato, a monte cioè della separazione secco-umido, garantisce oltre ad una maggiore efficienza della operazione di separazione stessa, anche un sufficiente grado di stabilizzazione ed igienizzazione sulla frazione secca.
Il trattamento biologico aerobico intensivo della durata di 14 giorni consiste in una fase attiva di biostabilizzazione ed igienizzazione realizzata all’interno di corsie (biotunnel) in ambiente chiuso e controllato. Ogni cumulo viene ventilato in pressione attraverso canalette longitudinali poste a livello pavimento. La fornitura dell’aria è regolabile a seconda delle esigenze di processo nei diversi settori dello stesso cumulo.
Alla fine del processo di biostabilizzazione si ottiene un materiale organico quasi inerte che, una volta collocato in discarica, presenta fermentescibilità ridotta con riduzione dei processi di degradazione anaerobica, dei percolati e del biogas.